
Alessandro Mantovani, aprile 2022
Ogni grande evento storico determina svolte. In particolare le catastrofi, e nessuna più della guerra. Tutto accelera, gli animi si accendono, le forze sociali si mettono in moto. Sono destinate a divaricarsi inesorabilmente tra chi la guerra la vuole e chi la subisce. Ma all’inizio il quadro si presenta diverso: lo sciovinismo e l’isteria bellicista imperano. »Armiamoci e partite! Prendiamo misure di guerra e tirate la cinghia!», è l’assordante boato dei media che copre ogni voce dissonante, mentre gli esitanti si danno un gran daffare, con ragionamenti tortuosi, per esorcizzare il momento in cui dovranno decidere: o per la guerra, o contro.