
Più puntuale delle stagioni ormai impazzite, il rito annuale della “giornata del ricordo” rinfocola la polemica sulle foibe.
Se i “revisionisti”, i medesimi che sminuiscono il numero dei morti nei lager nazisti, gonfiano artatamente quello degli infoibati, gli “ortodossi” lo minimizzano.
Entrambi sanno bene che il problema però non sta nei numeri. La questione è: da quale parte della barricata ci si posiziona? Con il regime fascista e i tedeschi, oppure con le armate che, sostenute dagli alleati, li sconfissero, per poi a loro volta dividersi fra pro-jugoslavi titini e pro-italiani stile CLN?(Continua a leggere…)