Crisis capitalista y pandemia

Alessandro Mantovani, luglio-agosto 2021

Pochi arrischiano una presa di posizione sui movimenti che in Francia, Italia e altrove scendono in piazza contro i lockdown e l’obbligo di vaccinazione. Mentre le destre tentano di prendere la testa del malcontento che serpeggia, solo i libertari osano schierarsi a fianco di chi protesta, ma in nome di astratti principi anti autoritari e senza un’approfondita analisi di classe del fenomeno (è ben vero che le cronache dei media non aiutano a farsi un’idea chiara).

Per lo più tacciono invece le sinistre rivoluzionarie di ispirazione marxista e comunista. Non è sorprendente perché manca ancora un’analisi critica radicale della gestione capitalistica della pandemia di sars Covid 19. Pochi sono riusciti a non appiattirsi sulla querelle idiota fra provax a prescindere e novax per principio. I primi sparando a zero accuse di anti scientificità e complottismo a chiunque si permetta dubbi sulla strategia vaccinale, i secondi distribuendo patenti di scientismo dogmatico e di asservimento al sistema ed al progetto del “grande reset”.

L’assenza di questa critica radicale è la prova della debolezza teorica in cui versano le correnti marxiste attuali, che troppo spesso, invece di studiare il fenomeno novax e capirne le origini nella crisi della medicina borghese, si sono lasciate trascinare da furori anti novax fin troppo tributari di un’illusione di presunta imparzialità della “scienza”. (Continua a leggere…)